I Rangzen, che domani sera saranno sul palco del Teatro degli Atti
RIMINI - L'esplosione del più massiccio fenomeno musicale della storia appare inversamente proporzionale alla tutto sommato breve durata del percorso dei Beatles, che si concentra in soli 8 anni dal 1962 al 1969. Un po' come per la Callas nella lirica insomma, anche la musica pop e rock si divide da un pre e post Beatles, e bene o male tutti i successivi artisti inglesi o americani degli anni 70 hanno preso qualcosa da loro. Siamo nella seconda metà dei mitici '60 quando i Beatles - era il 1967 -
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tirano fuori dal cilindro l'album "Sgt Pepper's Lonely Heart Club Band".
Siamo nel 2007 e a distanza di 40 anni i Rangzen offrono - domani sera alle 21 al Teatro degli Atti - un contributo alla storia del Sergente Pepe. Un po' di Storia. La copertina venne realizzata da Peter Blake, il re della pop art britannica, seguendo l'idea di riunire alcuni dei personaggi famosi che avevano segnato la vita dei Beatles. Nel fotomontaggio alle spalle dei Fab Four compaiono tantissimi personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, da Edgar Alien Poe a Shirley Temple, qualcuno si è anche preso la briga di identificarli tutti. Il disco si sviluppa secondo un unico filo conduttore : il concerto della Stg Pepper's Band, invenzione e pretesto per un viaggio dove le sperimentazioni musicali ormai così usuali nelle produzioni beatlesiane di quel periodo, toccano livelli altissimi. Si ascoltano brani ispirati alla realtà di tutti i giorni, come "Getting better"
o "Fixing a hole"; e poi ancora "For the benefit of Mr Kite", composta da John su un testo ispirato ad un manifesto dell'età vittoriana e con una parte musicale che ci trasporta, come in un vortice, nel mondo fantastico del circo; "She's leaving home", grande prova di Paul, che venne realizzata con un arrangiamento scritto ad |
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hoc per un'orchestra d'archi che sottolinea mirabilmente una malinconica melodia: una ragazza che scappa di casa è lo spunto per una riflessione sulla solitudine e sul conflitto generazionale che proprio in quegli anni 60 i giovani sentivano in modo particolare.
E poi le due canzoni più famose: "Lucy in the sky with diamonds" e "A day in the life". Su "Lucy in the sky with diamonds" è stato detto di tutto: le immagini colorate e confuse che il testo richiama, insieme al le iniziali delle parole Lucy, Sky e Diamonds (LSD), scatenarono la fantasia di milioni di fans pronti a sostenere che il brano fosse un inno alle esperienze allucinogene in cui i Fab Four erano immersi ( in realtà pare che il titolo fosse nato da un disegno che Julian, il figlio di John, aveva fatto di una sua amica dicendo al papà "questa è Lucy nel cielo con i diamanti"...). "Sgt. Pepper's" segna una decisiva svolta nel panorama musicale degli anni 60: la ricerca di suoni ed effetti sonori creati in studio con mezzi che oggi potrebbero farci sorridere, segnò la strada per tutti i gruppi che vennero dopo. Un capolavoro che non aveva precedenti, sia dal punto di vista delle idee musicali che della loro stessa realizzazione. E nulla fu più come prima.
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